di Maria Rosaria Greco
Ma quale ipocrita memoria, guardiamola oggi la nostra bella Europa.
Ad Amsterdam viene ufficialmente annunciata la richiesta di estendere fino a due anni (anziché sei mesi) i controlli alle frontiere. Schengen sta naufragando insieme ai barconi carichi di disperazione. E non parliamo solo di Ungheria, Croazia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Austria, ma parliamo delle civilissime Germania, Danimarca, Svezia, Francia. La Grecia invece si vede accusata di non essere abbastanza dura, dovrebbe lasciare morire i migranti che si accalcano sulle sue coste. Per questo la Germania la vorrebbe addirittura fuori da Schengen.
Noi non la vogliamo questa Europa!
In Danimarca una legge permette di sequestrare i beni ai migranti per poter pagare le spese di accoglienza. Che vergogna, abbiamo sottratto loro tutto, abbiamo occupato le loro case, le loro identità, le loro vite, ora li umiliamo spiegando bene fin da subito che cos’è la nostra democrazia occidentale.
Noi non la vogliamo questa Europa!
E la Francia, dove ormai da mesi vige lo stato d’emergenza che verrà prorogato ulteriormente secondo il volere del democratico Hollande, valori come libertà, diritto, cittadinanza sono desueti. Secondo il filosofo Agamben arrivare ai totalitarismi è un attimo. In Germania i campi di sterminio sono stati possibili grazie allo smantellamento dello stato di diritto. Braccialetti elettronici imposti in nome della sicurezza a persone giudicate pericolose senza sufficienti elementi di incriminazione: accade oggi nella storica democrazia francese.
Noi non la vogliamo questa Europa!
Ha ragione di piangere la Cosette di Bansky apparsa in questi giorni sulle mura dell’Ambasciata francese a Londra: dietro di lei la bandiera francese tutta logora, stracciata e davanti una bomboletta di gas lacrimogeno. Evoca i Miserabili di Victor Ugo in difesa dei migranti accampati nella baraccopoli di Calais che cercano di entrare in Gran Bretagna. C’è anche un codice Qr che rimanda al video dell’Ong Calais Migrant Solidarity.
Tutto questo accade oggi in Europa, non nel passato, dovremmo vigilare e alzare la voce ora invece di fingere di guardare altrove