La quinta edizione della rassegna “Femminile palestinese” si chiude con la scrittrice Adania Shibli, considerata fra le voci più significative della letteratura contemporanea palestinese. La Shibli è stata con noi due giorni.
Il 23 ottobre a Palazzo Du Mesnil, in un affollatissima sala delle conferenze, ci ha parlato della straordinaria collezione di libri raccolti nella biblioteca del grande pensatore al-Sakakini di Gerusalemme, che fu interamente svaligiata nel 1948 dagli impiegati di quella che all’epoca si chiamava biblioteca nazionale ebraica, oggi diventata Biblioteca nazionale d’Israele. I preziosissimi volumi, come molti altri sottratti ai loro proprietari costretti a lasciare le loro case durante la pulizia etnica di quell’anno, (parliamo di oltre trentamila libri) furono classificati ed etichettati con le lettere Ap, che stavano per Abandoned Property, proprietà abbandonata.
Il 24 ottobre invece c’è stato il confronto letterario fra Adania Shibli e la scrittrice britannica di origine palestinese Selma Dabbagh, moderato da Monica Ruocco, docente di lingua e letteratura araba all’università degli studi di Napoli l’Orientale.
La rassegna ritorna il prossimo anno, con la sesta edizione che prevede appuntamenti fra Salerno, Napoli e Roma. Il programma 2019, fra gli altri appuntamenti, soprattutto prevede la realizzazione di un progetto di comunicazione sociale in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli: “Comunicare la Palestina. Una narrazione diversa” che coinvolge 19 designer della comunicazione italiani per la creazione di poster con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso una narrazione diversa da quella dominante. I vari lavori poi saranno oggetto di una mostra, di un catalogo e di una tavola rotonda, sul tema della comunicazione sociale e sull’importanza di coniugare l’arte all’impegno politico e sociale. La mostra sarà a cura di Pino Grimaldi, docente di design in Accademia di Belle Arti di Napoli.
La rassegna “Femminile palestinese” con le ultime edizioni si colloca fra le manifestazioni di rilievo a livello nazionale che promuovono la cultura araba e in particolare quella palestinese.
Il progetto è promosso e sostenuto dal Centro di Produzione Teatrale Casa del Contemporaneo, con il partenariato di Università degli studi di Salerno, Università degli studi di Napoli l’Orientale, Comune di Salerno, Fondazione Salerno Contemporanea, Accademia di Belle Arti di Napoli, Comunità palestinese Campania, Nena News Agency. Il quotidiano Il Manifesto è media partner.